| Gli anni d’oro 206-218
In tempi non remoti, quando ancora la miniera era una risorsa per tutti gli umani, dal Fosso di Murdok venivano estratti in quantità vicine all’infinito tutti i materiali necessari per rendere sovrana la razza umana sulle terre di Isylea, ferro e metalli nobili per le milizie, le quali respingevano gli eserciti del male solamente mostrando le loro armi affilate e le loro corazze lucide, pietre per i costruttori, tante da permettere di realizzare strade che collegavano il nord al sud del continente potevano essere fatte in una notte oppure edificare una città grande sette volte la capitale, olio in gran quantità per illuminare a giorno qualsiasi angolo buio delle città.
Ma questo non durò molto, il male si era infiltrato fra gli umani e astutamente incrinò gli ingranaggi che fecero degli umani il popolo più potente e temuto di Isylea.
Il capo minatore negli ultimi giorni di lavoro alla miniera disse “A chi devo rivolgere la mia gratitudine per tutte le pepite!! Chi devo ringraziare, Vilmis?? Hanno distrutto la mia miniera, si prendono tutto ciò che vogliono e noi siamo solo schiavi. Sono stanco di dover ringraziare per gli avanzi, sono un minatore e vogliono rubarmi la miniera, un giorno qualcuno si dovrà ribellare, un giorno qualcuno dovrà dire basta”
Il declino
I continui contrasti e le accuse di furto reciproche portarono al logorio i minatori più anziani, al culmine delle incomprensioni il loro capo abbandonò il suo lavoro presso il Fosso, cercando di portare con se gli ultimi minatori.
Il Fosso di Murdok non era più quella sorgente che alimentava il fiume di metalli diretto a khenam, c’è chi disse che in quel periodo dalla miniera uscivano più topi che pepite.
La miniera rimase per alcuni anni semi abbandonata, a volte si vedeva qualche recluta dell’esercito scendere per cercar le pepite per il suo equipaggiamento, ma questi minatori improvvisati creavano solo danni alla struttura e rischiavano di morire scavando senza conoscenza.
L'ex capo minatore cercò più volte di ricreare un gruppo di scavatori affiatati come gli anni precedenti, ma non avendo più una miniera fallì più volte, spesso partiva per viaggi cercando di cambiar vita ma sentiva dentro qualcosa, come un minatore intrappolato che continua a battere per far sapere che è ancora dentro, ancora vivo, che lo riportava sempre sui monti vicino al Borgo in cerca di pepite.
Edited by akron_ - 13/8/2011, 20:13
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